in-differenziati, athina 2012, di Matteo Fraterno
in-differenziati, athina 2012 è il titolo di un’opera inedita dell’artista relazionale Matteo Fraterno ideata e realizzata durante il suo ultimo soggiorno ad Atene nel 2012. L’opera rappresenta un focus sulla situazione sociale di una parte della popolazione, migrata nella capitale greca, che come fonte di lavoro, ha organizzato un capillare sistema di microeconomia. Il termine “in-differenziati” si riferisce esattamente alla presunta situazione di marginalità e di alterità rispetto al contesto sociale ed economico nel quale vivono i protagonisti dell’opera, una situazione a confine di quella società che non gli riconosce una posizione sociale e lavorativa ma della quale invece, fanno a tutti gli effetti parte.
L’opera è composta da una installazione video, da un biglietto con il quale un lavoratore mostra all’artista il proprio tariffario di vendita e dal quale metaforicamente tutto ha origine, da contributi critici che l’artista ha richiesto a diverse personalità in base al ruolo professionale da essi svolti ed infine, da una serie di scatti fotografici. Nel processo di costruzione dell’opera, ciascun elemento contribuisce a mostrare allo spettatore uno spaccato della realtà ateniese, le fotografie, in particolare, permettono una mappatura dei luoghi della città.
Il video mostra le rotte percorse dei lavoratori nel quotidiano sulle note della suggestiva Cavalleria Rusticana interpretate da Maria Callas. La scelta del melodramma palesa il legame tra le origini italiane dell’artista e la Grecia, luogo nel quale Matteo Fraterno ha vissuto molti anni. Il melodramma, tratto dall’omonima novella di Giovanni Verga, sposta la concentrazione sul concetto di tradimento, ovvero quello di una Europa storicamente in bilico nel trattenere la Grecia o meno all’interno della Comunità. Una marginalità dei lavoratori a metafora della marginalità della Grecia.
E’ possibile consultare i contributi critici e la serie fotografica
sulla rivista roots§routes research On Visual Cultures
al seguente link http://www.roots-routes.org
Rossana Macaluso